ESCLUSIVA LS – Coach Pansolin: «Godiamoci il momento, purtroppo a Genova vince il “campanile”»

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Nella giornata di domenica va in scena il big match tra la Tarros La Spezia di coach Martini ed il CUS Genova di coach Pansolin. In palio il secondo posto in campionato oppure addirittura il primato in caso di sconfitta di Sarzana contro Sestri Levante. Da un alto una squadra che ha risalito la classifica grazie ad un impressionante filotto di 13 vittorie consecutive, dall’altro un roster costruito fin dall’inizio per il salto in Serie B. In esclusiva per Liguria a Spicchi, ecco l’intervista sulla partita da parte di Giovanni Pansolin, capo allenatore degli Universitari:

Torniamo indietro nel tempo a inizio stagione, per la precisione. Avrebbe previsto un simile filotto e una lotta per il primato all’ultima giornata?

Quando abbiamo iniziato la stagione c’era curiosità per il campionato nuovo che alle squadre della vecchia C regionale andava ad aggiungere quelle della C nazionale anche se non retrocesse sul campo. Era evidente che ci sarebbe stata una differenza fisica e di intensità tra questi due differenti gruppi di squadre perché la C nazionale era un campionato molto più difficile e di un livello più alto rispetto ai regionali. Non eravamo assolutamente dell’idea però che ci sarebbe stato un gap così massiccio tra le prime 4 e il resto della truppa. Delle ex C nazionali, solo il Loano (che però essendo un progetto giovanile, ogni anno cambia quasi tutti giocatori) non è a lottare per il primato, ben sostituito da Sarzana, che personalmente, penso abbia da anni un organico da C nazionale a cui quest’anno ha addirittura aggiunto Irving e Penè. Un conto però sono i pronostici e le sensazioni della vigilia, un altro è giocare e imporsi sul campo e in questo ci ha aiutato la grande determinazione e il grande senso di competizione che è insito nel nostro gruppo. A parte la sbandata di Chiavari che ha rappresentato la peggior partita dell’anno, siamo riusciti a mantenere un livello di pallacanestro sempre alto e solido grazie anche all’altra caratteristica che appartiene al DNA di questa squadra: la difesa. Ricordo quarti di gioco dove abbiamo subito meno di 10 punti, ma non un singolo episodio bensì una decina di volte, quindi non per demerito dell’avversario di turno, ma per la cattiveria agonistica che riusciamo a mettere nella fase difensiva. Il filotto è figlio di tutto questo condito ovviamente anche da un pizzico di fortuna perché senza buona sorte non si va da nessuna parte; è evidente poi che se vinci una dozzina di partite in fila è difficile non essere lì a giocarsi le posizioni migliori per la griglia Playoff.

Dopo Ospedaletti ha lasciato trasparire il suo rammarico per la scarsa presenza sugli spalti di quella che, al momento, è la prima realtà cestistica genovese. Poca pubblicità mediatica? Quali le cause secondo lei?

Fa impressione pensare che a Genova non ci sia uno zoccolo di appassionati di pallacanestro a cui interessi seguire una squadra senior che attualmente è la massima espressione cestistica della città, solo per il piacere di vedere giocare a basket. A Genova vince il “campanile” quindi il CUS non viene percepito come la squadra che oggi rappresenta Genova ma come una potenziale avversaria; se io fossi l’allenatore di una giovanile di un’altra squadra cittadina direi ai miei ragazzi di andare a vedere le partite del CUS perché attualmente in città non si può assistere a un livello più alto di gioco. Non mi ricordo invece di aver mai visto giovani di altre squadre in tribuna, nemmeno quando giocano prima di noi sullo stesso campo; ti assicuro che questo, da allenatore genovese, mi intristisce parecchio. Tu sai la differenza che c’è con Spezia, Follo o Sarzana dove invece si gioca spesso davanti a tribune piene e partecipi e con una grande percentuale di ragazzi giovani. Per l’uomo della strada invece, come suggerisci tu, è un problema mediatico. I giornali locali dedicano al nostro campionato (così come a tutti gli altri sport che non siano calcio, peraltro) un paio di trafiletti settimanali appena sufficienti a mettere i tabellini e una decina di righe di commento, senza avere la possibilità di inserire la cronaca della partita né gli approfondimenti; mi piacerebbe farti vedere, viceversa, come in altre regioni i quotidiani locali trattano la serie C Silver con pagine intere e cronache di più partite; nei notiziari delle tv locali inoltre, non mi risulta siano mai state date notizie del nostro campionato. Chiaramente paghiamo il nostro atavico difetto di non saperci promuovere ma se non ci fossero Facebook, i blog e i siti internet che parlano di basket il nostro sport nella nostra città sarebbe poco più che un’attività segreta.

Cosa teme di più della Tarros? Quale può essere la chiave della partita?

Spezia è una squadra costruita espressamente per giocarsi gli spareggi interregionali con l’intento di provare a salire in B e il solo fatto che se domenica prossima dovessimo vincere chiuderemmo la regular season davanti, dà l’idea del tipo di campionato che siamo riusciti a disputare. All’andata abbiamo vinto al supplementare una partita tiratissima nella quale loro non avevano Cota, fuori per infortunio, e avevano appena inserito Jonikas. Da allora hanno addirittura cambiato allenatore quindi credo che la partita di domenica sarà diversa da quella dell’andata. Difficile prevedere la chiave della partita perché probabilmente ce ne sarà più di una sia da parte nostra che da parte loro. In palio c’è il diritto di avere la bella in casa nella serie di semifinale e addirittura il primo posto nel caso in cui Sarzana non riuscisse a battere Sestri Levante, quindi non un particolare, ma un qualcosa che potrebbe condizionare l’esito dei Playoff. A miei ho ripetuto di godersi il momento perché se riusciremo a giocare divertendoci, probabilmente saremmo in grado di sentire meno la pressione che ovviamente esiste in ognuno di noi.

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